Mancano fondi e si è molto indietro sulla prevenzione: c'è un serio rischio di ritorno
C'è una "pericolosa rilassatezza" nella lotta all'Aids, che rischia di far tornare la malattia e che ha già reso irraggiungibile l'obiettivo di eradicarla entro il 2030. A scriverlo, alla vigilia della più importante conferenza internazionale sulla malattia, è una serie di articoli pubblicati da Lancet a firma dell'International Aids Society. A minare gli sforzi, scrivono gli esperti fra cui l'italiano Stefano Vella, è soprattutto lo stallo nella raccolta dei fondi per combattere l'Aids che da diversi anni sono bloccati a 19-20 miliardi di dollari l'anno e che andrebbero aumentati almeno del 20% per raggiungere gli obiettivi. Questo sta portando ad un rallentamento degli sforzi nella prevenzione, come si vede dai quasi due milioni di nuove infezioni l'anno, una cifra che è sostanzialmente stabile.
"Non stiamo vedendo il declino nelle nuove infezioni che speravamo ci fosse a questi punto - si legge negli articoli, che ricalcano le conclusioni del rapporto dell'agenzia dell'Onu sulla malattia reso noto pochi giorni fa -. E ci sono segni preoccupanti di espansione dell'epidemia in alcune popolazioni". Le persone a rischio sono rimaste le stesse dell'inizio dell'epidemia, sottolineano gli autori, dagli omosessuali ai transgender ai lavoratori del sesso e i loro partner. Proprio le 'key populations' sono al centro della International Aids Conference che si apre il 23 luglio ad Amsterdam. Fra gli ospiti previsti, oltre ai principali esperti mondiali del settore, ci saranno i 'testimonial' della lotta all'Hiv, da Charlize Theron a Bill Gates al principe Harry, che lancerà insieme a Elton John una nuova iniziativa sulla prevenzione.
fonte: lancet
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications e potrebbe dare una speranza anche per la cura dei tumori
Sono oltre 84 milioni le persone che si sono infettate con l'Hiv, di cui quasi la metà morte per complicanze dell'Aids. È lo scenario della peste del secolo descritto da Alessandro Aiuti e Annamaria Zaccheddu
Una possibilità, questa, accessibile solo al 50 per cento o anche meno dei pazienti
Mandelli: "Come ricordato dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2021 le nuove diagnosi sono state 1.770, e sebbene siano in calo rispetto agli anni precedenti, ancora troppe persone, ben il 63%, scoprono l'infezione quando questa è già in fase avanza
Staiano (Sip): Invitiamo le donne in gravidanza a fare la vaccinazione contro la pertosse perché in gioco c’è la vita dei nostri piccoli. Morbillo: Ad aprile notificati 145 casi un numero in aumento rispetto a marzo (127)
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Appena il 13% delle persone più a rischio si è vaccinato. Roberta Siliquini e Massimo Andreoni lanciano un appello alle istituzioni
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